La cantina ed i vigneti Praesidium si trovano nella zona occidentale della Valle Peligna, nel comune di Prezza, in un’area interna dell’Abruzzo conosciuta in passato come “Abruzzo Ulteriore Secondo”, circondata dalle catene del Morrone e della Majella e non lontana dal Gran Sasso d’Italia.
I vigneti si estendono su un’area di 5ht sulle colline esposte a sud-est, assolate durante l’intero corso della giornata, all’altezza di circa 400 metri sul livello del mare.
Il microclima, a cui contribuiscono la presenza delle montagne e la lontananza dalla costa, è eccellente: ridotto tasso di umidità, forte ventilazione, elevata escursione termica tra il giorno e la notte. Queste condizioni permettono una maturazione graduale dei grappoli. Di giorno gli acini immagazzinano profumi e sapori ed il fresco asciutto della notte ne conserva integre le qualità fino a perfetta maturazione, raggiunta entro la prima metà del mese di Ottobre.
Il terreno, di natura alluvionale, è ideale per la crescita delle viti. Esso è argilloso, ricco di scheletro con sostanza organica elevata. Agli occhi si presenta coperto da ciottoli silicei rivestiti da una bianca crosta calcarea. Questi ultimi facilitano il drenaggio dell’ acqua e rilasciano di notte il calore del sole immagazzinato durante il giorno. Il substrato del terreno è in gran parte roccioso.
Fin dal 1700 la zona montana e pedemontana circostante la Valle Peligna è stata riconosciuta il luogo di nascita del vitigno Montepulciano d’Abruzzo, conosciuto in passato anche come Montepulciano cordisco o tardivo. E’ proprio da queste aree centrali e montuose che ha preso le mosse, in tempi remoti, la storia del Montepulciano d’Abruzzo.
Come ampiamente riportato da La meravigliosa storia del Montepulciano D’Abruzzo di Franco Cercone (Ed. Amaltea, anno 2000), nel 1825-1830 tale vitigno fu definito dal Moretti l’attuale e vero Montepulciano. Agli scritti del Moretti si aggiungono il saggio del barone Durini, dal titolo De vini degli Abruzzi , contenuto negli Annali Civili del Regno delle Due Sicilie (n.36, 1820) e l’opera di Michele Torcia, archivista e bibliotecario di Ferdinando IV, dal titolo: Saggio Itinerario Nazionale pel Paese de’ Peligni (Napoli, 1793). Il barone Durini e M. Torcia furono compagni di viaggio. Le loro opere costituiscono alcune delle prime testimonianze della presenza del Montepulciano in Valle Peligna.
Dall’importante saggio sui vini abruzzesi del barone G. Durini si legge:
“[…] Né vogliansi lodar meno i vini di Bugnara e Prezza nella valle di Solmona, perché le vigne son messe fra ciottoli silicei rivestiti di bianchissima crosta calcarea e nettissimi, sopra dei quali riposa e viene a maturità il grappolo che acquista un singolar sapore”.
E ancora, dallo stesso saggio: “[…] se avesse a sperarsi che i vini di Abruzzo potessero un giorno avere un nome, crederebbesi giustamente riserbato tale onore ai vini di Bugnara e Prezza nella Valle di Solmona. Stanno ivi piantate queste vigne che per la meschina loro vegetazione s’alzano poche dita dalla terra e i loro corti tralci non han bisogno di sostegno, ma s’intrecciano fra loro e così mantengonsi. In tal bassezza i grappoli dell’uva sen giacciono sopra quei nettissimi e bianchi ciottoli e si per il sole diretto che per il riflesso calorico, giungono a perfettissima maturità e i ciottoli li danno tal grato sapore che bevendone un bicchiere è forza domandarne degli altri. Questo vino ha quel raro gusto che dicesi di sasso dai francesi”.